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Farmacovigilanza: dalle basi teoriche alla pratica quotidiana
Corso FAD ECM
Perché seguire questo corso FAD ECM sulle basi della farmacovigilanza
E' compito di ogni operatore sanitario segnalare le reazioni avverse da farmaco. Ciò ha un'importanza fondamentale per far emergere dopo la commercializzazione i problemi di sicurezza delle molecole autorizzate dalle Agenzie regolatorie. Conoscere le basi e i principi di questa disciplina è il primo passo per svolgere con competenza questo importante ruolo della propria professione.
Che cosa imparerai seguendo questo corso
Il corso è realizzato con la curatela scientifica del Centro di Farmacovigilanza della Regione Veneto.
Questi sono gli argomenti trattati in dettaglio nel corso:
- Le tappe della farmacovigilanza
- La classificazione delle reazioni avverse
- I fattori predisponenti
- L'epidemiologia delle reazioni avverse
- Gli obiettivi e le metodologie della farmacovigilanza
- La segnalazione spontanea.
A chi è dedicato questo corso ECM
Questo corso si rivolge a tutti gli operatori sanitari visto che tutti hanno il dovere di segnalare le reazioni avverse da farmaco osservate nel paziente che stanno curando o assistendo.
Che cosa comprende il corso
Questo corso FAD ECM comprende due dossier sulle basi e sugli obiettivi della farmacovigilanza con in più la documentazione normativa; si sviluppa con cinque casi di pratica quotidiana con cui cimentarsi e un questionario ECM randomizzato con soglia di superamento al 75% delle risposte corrette. Chiude il corso il questionario di gradimento, con anche la possibilità di lasciare commenti in aperto sul corso svolto.
Cimentati con un caso del corso
“Ma dai, intanto sono solo al secondo mese e martedì prossimo vengo di sicuro, passami a prendere alle 17 e sii puntuale. Piuttosto tu, con il braccio come va?”
“Nei giorni scorsi mi faceva male dal polso fino all'ascella, ma ora va molto meglio. Per la partita mi spalmerò per bene con la pomata che mi hai consigliato (ndr: a base di ketoprofene), vedrai che sarò in forma”.
Arriva martedì il giorno dell’incontro, è una bella giornata di luglio e si gioca sul campetto all’aperto dietro all’oratorio alle due del pomeriggio sotto un sole cocente. Le due amiche sfidano la squadra del Flavor, ma perdono clamorosamente e in aggiunta Clara si produce una distorsione alla caviglia: “Non è possibile, Antonietta, abbiamo perso tutti i set e in più mi sono fatta male, adesso vado a casa e metto subito del ghiaccio”.
Durante la notte Clara sente la caviglia molto calda tanto che non riesce a dormire, accende la luce e la vede gonfia e un po’ arrossata. Allora, senza svegliare il compagno, va in bagno a prendere la scatola dei farmaci e trova un gel a base di ketoprofene: “Ecco qua, lo sapevo che c’era, è quello che avevo consigliato anche ad Antonietta”. Poi però Clara ha un attimo di titubanza, prima di usare un farmaco, ora che aspetta un bambino... “forse è meglio chiedere alla ginecologa se posso usarlo”. La donna decide quindi di mettere altro ghiaccio e di andare a dormire.
La mattina seguente Antonietta si alza dal letto con un intenso prurito, con chiazze arrossate al braccio che già le faceva male e, preoccupata, si reca dal medico di famiglia che è anche dermatologo. “Mi sa che tutto è dovuto alla pomata che ha usato e al sole che ha preso durante la partita” le spiega “si tratta quasi sicuramente di una reazione di fotosensibilità causata dal gel che ha applicato”. Le prescrive quindi un antistaminico topico.
Intanto Clara chiama la sua ginecologa per sapere se può mettere la pomata di ketoprofene sulla caviglia: “Dottoressa, mi spiace disturbarla per così poco ma mi è venuto lo scrupolo che potesse far male al bambino”.
“Ha fatto benissimo a chiamarmi, è anzi importante che per tutta la gravidanza abbia una particolare attenzione qualora debba prendere un farmaco e si informi al riguardo”.