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Ictus: cause, clinica, trattamento
Corso FAD ECM
Descrizione
Perché seguire questo corso FAD ECM sull'ictus
In tutto il mondo l'ictus è la seconda causa di morte (la terza in Italia) e la prima per disabilità nell'adulto, ma anche la seconda di demenza con perdita di autosufficienza. Poiché la rapidità nelle cure in caso di ictus modifica profondamente gli esiti, è bene che tutti gli operatori sanitari sappiano riconoscere i sintomi dell'ictus e siano consapevoli dei pro e contro delle varie terapie in base al tipo di ictus.
In tutto il mondo l'ictus è la seconda causa di morte (la terza in Italia) e la prima per disabilità nell'adulto, ma anche la seconda di demenza con perdita di autosufficienza. Poiché la rapidità nelle cure in caso di ictus modifica profondamente gli esiti, è bene che tutti gli operatori sanitari sappiano riconoscere i sintomi dell'ictus e siano consapevoli dei pro e contro delle varie terapie in base al tipo di ictus.
Che cosa imparerai seguendo questo corso
Con questo corso ECM acquisirai informazioni aggiornate sull'epidemiologia dell'ictus, sull'eziopatogenesi, sulla clinica e la diagnosi, sulla gestione differenziata del paziente con ictus di natura ischemica e di natura emorragica.
Con questo corso ECM acquisirai informazioni aggiornate sull'epidemiologia dell'ictus, sull'eziopatogenesi, sulla clinica e la diagnosi, sulla gestione differenziata del paziente con ictus di natura ischemica e di natura emorragica.
Che cosa comprende il corso
Il corso FAD ECM comprende un dossier ricco di riferimenti bibliografici per chi volesse approfondire l'argomento, due casi di pratica con cui cimentarsi e un questionario ECM randomizzato con soglia di superamento al 75% delle risposte corrette, oltre al questionario di gradimento con possibilità di lasciare commenti in aperto sul corso svolto.
Il corso FAD ECM comprende un dossier ricco di riferimenti bibliografici per chi volesse approfondire l'argomento, due casi di pratica con cui cimentarsi e un questionario ECM randomizzato con soglia di superamento al 75% delle risposte corrette, oltre al questionario di gradimento con possibilità di lasciare commenti in aperto sul corso svolto.
Aperto a
medici chirurghi, infermieri, ostetriche/i, farmacisti, assistenti sanitari, biologi, chimici, dietisti, educatori professionali, fisici, fisioterapisti, igienisti dentali, infermieri pediatrici, logopedisti, massofisioterapisti, odontoiatri, ortottisti/assistenti di oftalmologia, podologi, psicologi, tecnici audiometristi, tecnici audioprotesisti, tecnici della prevenzione nell'ambiente e nei luoghi di lavoro, tecnici della riabilitazione psichiatrica, tecnici di fisiopatologia cardiocircolatoria e perfusione cardiovascolare, tecnici di neurofisiopatologia, tecnici ortopedici, tecnici sanitari di radiologia medica, tecnici sanitari laboratorio biomedico, terapisti della neuro e psicomotricità dell'età evolutiva, terapisti occupazionali, veterinari
Crediti ECM
5.00
Scadenza
24-07-2025
Prezzo
30.00 €
Obiettivo nazionale
Area obiettivi: Area degli obiettivi formativi di sistema
Obiettivo formativo: Applicazione nella pratica quotidiana dei principi e delle procedure dell'evidence based practice (EBM - EBN - EBP)
Responsabile scientifico
Vittorio Baldini
programma
Ictus: cause, clinica, trattamento
Cimentati con un caso del corso
Angelo ha 68 anni, vive a Ferrara, dove è nato e, come un buon numero di suoi corregionali è portatore noto di anemia mediterranea, che da queste parti è quasi... di casa. Anche uno dei suoi tre fratelli è portatore, e così la figlia, ma non il figlio maschio né la moglie.
Abita in una graziosa villetta lungo un viale alberato (non lontano dal centro, in quella che un tempo era periferia, fuori le mura, quando la città era feudo dei duchi d’Este), che nelle giornate di pioggia ricorda le atmosfere decadenti del Giardino dei Finzi Contini di Giorgio Bassani, magistralmente riprodotte nel film premio Oscar di Vittorio De Sica. Ci abita con la moglie e, spesso, con i due nipotini, uno per ciascuno dei figli, che lavorano entrambi, lui in banca, lei in un’industria alimentare dove si trasforma la barbabietola da zucchero, che si coltiva intensamente nei territori intorno.
Prima di andare in pensione Angelo aveva un negozio di drogheria, che gestiva con la moglie, quasi sulla piazza grande; lì si trovava un po’ di tutto, anche il tempo e il piacere di quattro chiacchiere tra vecchi clienti, che entravano volentieri in quello spazio pieno di scaffali variopinti, di scatole e vasetti e di ogni altro ben di Dio, sempre in bell’ordine, che era un piacere per gli occhi.
E gli affari andavano bene: una vita di sacrificio, certo, tutti i giorni dietro quel robusto bancone di legno, dalla mattina presto fino a tarda sera e, sotto le feste, anche la domenica, con il sorriso sulle labbra (e le preoccupazioni lasciate a casa), in mezzo all’aroma gradevole di profumi e spezie, di acqua di colonia e lisciva, che si espandeva tutt’intorno.
Allora, però, c’era un sostanzioso tornaconto e, a fine giornata, il registratore di cassa, aperto per l’ultima volta, prima del rientro, mostrava tutti gli scomparti occupati da un bel gruzzolo di monete e soldi di carta che, a quel tempo, non solo erano più grandi, ma valevano anche di più.
Erano gli anni del boom, quelli della lira forte, del Partito Comunista e della Democrazia Cristiana che si contendevano l’elezione del sindaco, con la benevola benedizione dell’arciprete, gli anni del mercato che “tirava” e le banche si riempivano dei risparmi della gente, piena di entusiasmo e di speranze. Ma poi sono arrivati i primi supermercati, quindi gli iper, poi i centri commerciali e il negozio di Angelo era sempre meno frequentato, tanto che a 60 anni Angelo ha deciso di farsi da parte, ha tirato i remi in barca, ha ceduto i muri delle due luci della drogheria e ha scelto di fare il pensionato, dedicandosi alla sua passione per il giardino e dando anche una mano alla moglie nei lavori di casa. Poi sono arrivati i nipotini e con loro riempire il tempo non è più stato un problema...
Ex fumatore (mezzo pacchetto al giorno, ma ha smesso del tutto da circa cinque anni), discreto mangiatore, da buon emiliano, “non romagnolo” come ci tiene a sottolineare, è un po’ in sovrappeso (indice di massa corporea 28), beve ai pasti e, a parte portare in giro i nipotini, è abbastanza sedentario.
Numerosi sono gli acciacchi “venuti fuori con l’età”, come ama sempre dire: Angelo è iperteso (“è una malattia di famiglia, anche mio padre lo era e si è fatto anche un bell’infarto”) in compenso non ottimale. In un recente Holter pressorio, la pressione sistolica era spesso tra 150 e i 160 mmHg, con una diastolica sempre sotto i 90 mmHg. Ha una dislipidemia e un diabete mellito di tipo 2 (esordito clinicamente intorno ai 50 anni). È in terapia farmacologica con amlodipina 10 mg/die, metformina 500 mg x 2/die, atorvastatina 20 mg/die. Nonostante la statina il colesterolo rimane sempre alto tanto che è stato provato il dosaggio doppio, di 40 mg/die, che non è però stato tollerato per l’incremento di CK e AST oltre 2 volte il limite superiore della normalità.
Abita in una graziosa villetta lungo un viale alberato (non lontano dal centro, in quella che un tempo era periferia, fuori le mura, quando la città era feudo dei duchi d’Este), che nelle giornate di pioggia ricorda le atmosfere decadenti del Giardino dei Finzi Contini di Giorgio Bassani, magistralmente riprodotte nel film premio Oscar di Vittorio De Sica. Ci abita con la moglie e, spesso, con i due nipotini, uno per ciascuno dei figli, che lavorano entrambi, lui in banca, lei in un’industria alimentare dove si trasforma la barbabietola da zucchero, che si coltiva intensamente nei territori intorno.
Prima di andare in pensione Angelo aveva un negozio di drogheria, che gestiva con la moglie, quasi sulla piazza grande; lì si trovava un po’ di tutto, anche il tempo e il piacere di quattro chiacchiere tra vecchi clienti, che entravano volentieri in quello spazio pieno di scaffali variopinti, di scatole e vasetti e di ogni altro ben di Dio, sempre in bell’ordine, che era un piacere per gli occhi.
E gli affari andavano bene: una vita di sacrificio, certo, tutti i giorni dietro quel robusto bancone di legno, dalla mattina presto fino a tarda sera e, sotto le feste, anche la domenica, con il sorriso sulle labbra (e le preoccupazioni lasciate a casa), in mezzo all’aroma gradevole di profumi e spezie, di acqua di colonia e lisciva, che si espandeva tutt’intorno.
Allora, però, c’era un sostanzioso tornaconto e, a fine giornata, il registratore di cassa, aperto per l’ultima volta, prima del rientro, mostrava tutti gli scomparti occupati da un bel gruzzolo di monete e soldi di carta che, a quel tempo, non solo erano più grandi, ma valevano anche di più.
Erano gli anni del boom, quelli della lira forte, del Partito Comunista e della Democrazia Cristiana che si contendevano l’elezione del sindaco, con la benevola benedizione dell’arciprete, gli anni del mercato che “tirava” e le banche si riempivano dei risparmi della gente, piena di entusiasmo e di speranze. Ma poi sono arrivati i primi supermercati, quindi gli iper, poi i centri commerciali e il negozio di Angelo era sempre meno frequentato, tanto che a 60 anni Angelo ha deciso di farsi da parte, ha tirato i remi in barca, ha ceduto i muri delle due luci della drogheria e ha scelto di fare il pensionato, dedicandosi alla sua passione per il giardino e dando anche una mano alla moglie nei lavori di casa. Poi sono arrivati i nipotini e con loro riempire il tempo non è più stato un problema...
Ex fumatore (mezzo pacchetto al giorno, ma ha smesso del tutto da circa cinque anni), discreto mangiatore, da buon emiliano, “non romagnolo” come ci tiene a sottolineare, è un po’ in sovrappeso (indice di massa corporea 28), beve ai pasti e, a parte portare in giro i nipotini, è abbastanza sedentario.
Numerosi sono gli acciacchi “venuti fuori con l’età”, come ama sempre dire: Angelo è iperteso (“è una malattia di famiglia, anche mio padre lo era e si è fatto anche un bell’infarto”) in compenso non ottimale. In un recente Holter pressorio, la pressione sistolica era spesso tra 150 e i 160 mmHg, con una diastolica sempre sotto i 90 mmHg. Ha una dislipidemia e un diabete mellito di tipo 2 (esordito clinicamente intorno ai 50 anni). È in terapia farmacologica con amlodipina 10 mg/die, metformina 500 mg x 2/die, atorvastatina 20 mg/die. Nonostante la statina il colesterolo rimane sempre alto tanto che è stato provato il dosaggio doppio, di 40 mg/die, che non è però stato tollerato per l’incremento di CK e AST oltre 2 volte il limite superiore della normalità.
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