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Il ruolo dell'infermiere di famiglia e comunità nella cura del sé
Corso FAD ECM
Perché seguire questo corso FAD ECM sul ruolo dell'infermiere di famiglia nella cura del sé?
Stiamo assistendo a un aumento dell'età media della popolazione con un conseguente incremento della multimorbilità. In questo scenario l'assistenza infermieristica assume un ruolo cruciale. Sempre di più l'assistenza si sposta al domicilio e l'infermiere deve promuovere un'assistenza che al tempo stesso sia preventiva, educativa e centrata sulla persona.
Che cosa imparerai seguendo questo corso FAD?
Oltre a comprendere il ruolo dell'infermiere in questo nuovo contesto sociale imparerai le principali teorie sulla cura del sé (teoria di Orem e teoria di Riegel) e prenderai dimestichezza con i principali strumenti di valutazione.
A chi è dedicato questo corso ECM
Il corso ECM è rivolto a infermieri e assistenti sanitari.
Che cosa comprende il corso?
Il corso FAD ECM comprende un dossier evidence based, due casi di pratica quotidiana con cui cimentarsi e un questionario ECM randomizzato con soglia di superamento al 75% delle risposte corrette. Chiude il corso il questionario di gradimento con la possibilità di lasciare anche un commento in aperto sul corso svolto.
Cimentati con un caso del corso
Gianni decide di andare dal suo medico di medicina generale perché continua a far fatica a respirare e si sente in difficoltà nel gestire la propria situazione: “Vede, dottore, questa è la lettera di dimissioni, sono un po’ preoccupato avevo già i miei guai ora si aggiunge anche il cuore a fare i capricci… Anna, mia moglie, cerca di aiutarmi a gestire tutte le medicine che prendo ma facciamo fatica e non è che io veda dei grossi miglioramenti. Inoltre, mi hanno detto che devo modificare la mia vita, ma non so da dove iniziare…”.
“Capisco, la soluzione c'è. Possiamo attivare un infermiere di famiglia che verrà a casa sua e aiuterà lei e sua moglie a prendere confidenza con la gestione della sua nuova condizione”.
“Davvero? Non sapevo ci fosse questa possibilità, mi farebbe davvero un piacere, grazie mille, dottore”.
“Non c’è da ringraziare, è un servizio previsto che in effetti molti ancora non conoscono”.
La settimana successiva Gianni viene contattato dall’infermiera Martina e viene fissato un appuntamento a casa. L’infermiera per prepararsi all’incontro con il nuovo assistito legge le note che le ha inviato il medico, il caso è più complesso di un “semplice” scompenso: “Età: 68 anni. Anamnesi: ipertensione, diabete mellito di tipo 2, iperlipidemia, broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO). Diagnosi alla dimissione: insufficienza cardiaca con frazione di eiezione ventricolare ridotta (HFrEF). Sintesi della valutazione del medico di famiglia: il paziente gestisce le sue condizioni croniche a casa, fatto salvo il recente ricovero per scompenso. Si è rivolto a me riferendo un peggioramento della dispnea da sforzo. Esprime l’esigenza di un ulteriore supporto e di una formazione per gestire la propria condizione”.
Martina cerca intanto di farsi un’idea della zona in cui Gianni e Anna vivono per valutare servizi e attività disponibili: è a circa 40 chilometri dalla sede da cui parte l’infermiera. La zona è rurale, con strade strette e forti pendenze. C’è una farmacia, un circolo e poco altro. All’arrivo Gianni e Anna accolgono Martina che inizia a valutare la situazione facendo ai coniugi alcune domande.