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Gli inibitori di pompa protonica: efficacia e sicurezza

Corso FAD ECM

Descrizione
Perché seguire questo corso FAD ECM sugli inibitori di pompa protonica?
Gli inibitori di pompa protonica sono tra i farmaci più venduti nel mondo, Italia inclusa, con costi molto elevati per il Servizio Sanitario Nazionale. Tuttavia, il loro uso è spesso inappropriato: vengono sempre più spesso prescritti senza che sussista una reale necessità clinica, per periodi di tempo troppo lunghi e a dosaggio superiore a quello raccomandato.
Molti pazienti, inoltre, tendono a prolungarne l’uso per timore che la sospensione possa far riemergere i sintomi, aumentando così il rischio di un effetto rebound.
Per questo motivo, è fondamentale che gli operatori sanitari abbiano un'informazione indipendente e scevra da interessi commerciali per prendere decisioni evidence based e in linea con le indicazioni.
 
Che cosa imparerai seguendo questo corso
Al termine del corso avrai acquisito conoscenze approfondite sugli inibitori di pompa protonica, dal meccanismo d’azione alla farmacocinetica. Inoltre conoscerai le indicazioni terapeutiche, le modalità d’uso e i criteri di appropriatezza prescrittiva, indispensabili per un utilizzo corretto di queste terapie. Verranno trattati anche gli effetti collaterali, le interazioni e le controindicazioni all'uso di questi farmaci, oltre alle alternative farmacologiche disponibili.
 
A chi è dedicato questo corso ECM
Questo corso si rivolge a tutti gli operatori sanitari. 
 
Che cosa comprende il corso
Il corso FAD ECM comprende un dossier ricco di riferimenti bibliografici per chi volesse approfondire l'argomento, due casi di pratica clinica con cui cimentarsi e un questionario ECM randomizzato con soglia di superamento al 75% delle risposte corrette, oltre al questionario di gradimento con possibilità di lasciare commenti in aperto sul corso svolto.
Aperto a
Crediti ECM
5.00
Scadenza
31-12-2025
Prezzo
35.00 €
Obiettivo nazionale
Area obiettivi: Area degli obiettivi formativi di sistema
Obiettivo formativo: Applicazione nella pratica quotidiana dei principi e delle procedure dell'evidence based practice (EBM - EBN - EBP)
Responsabile scientifico
Vittorio Baldini
programma
Gli inibitori di pompa protonica: efficacia e sicurezza
Corso FAD Gli inibitori di pompa protonica: efficacia e sicurezza
Crediti ECM: 5.00
Prezzo di listino: 35.00 €
Sono presenti convenzioni a prezzi agevolati per gli aventi diritto
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Cimentati con un caso del corso

Francesco ha 55 anni, è sposato con due figli che studiano all’Università di Padova, una delle più antiche al mondo (1222), dove hanno insegnato anche Morgagni e, prima di lui, Vesalio. Vive in una cittadina di 20.000 abitanti, con i suoi monumenti e le sue piazze antiche, con le ville del Palladio non lontane e un po’ più in là Venezia, la “Serenissima” e la sua laguna.
Di mestiere fa il ferroviere e quelle campagne e la pianura, con le aziende agricole, gli impianti industriali sparsi a macchia d’olio sul territorio, le conosce bene e le saluta con piacere, quasi con affetto, ogni giorno, dai finestrini della sua locomotiva, che corre sui binari in quei lunghi rettilinei.
Francesco è un fumatore da circa 20 anni di 10 sigarette al giorno, beve 1-2 bicchieri di vino ai pasti e 4 o 5 caffè al giorno, “di quelli forti, che mi tengono sempre vigile e attento” ama dire. Solo una volta al giorno in base ai turni di guida riesce a fare un pasto “come si deve”, nella sua casetta alla periferia della città, dove la moglie cerca di accontentarlo a tavola in tutti i modi, chiudendo gli occhi su qualche cattiva abitudine: a lui piace mangiare saporito, predilige i cibi piccanti, i piatti generosi e fumanti, le buone carni e i formaggi stagionati.
Il medico lo vede di rado, soltanto per qualche malanno di stagione. La pressione è normale, la glicemia (come risulta da vecchi esami) è nei limiti, come il colesterolo e i trigliceridi, il “fegato va bene” nonostante le abitudini alimentari non proprie “leggere” e qualche bicchiere di troppo; il respiro non gli manca ma, come dice la moglie, è la locomotiva che corre, mentre lui è piuttosto sedentario e la poltrona davanti alla TV è l’habitat che preferisce, specie quando c’è lo sport, il calcio, che è la sua passione. Per questo è leggermente in sovrappeso (BMI 27 kg/m2).
Da circa 2 anni, però, Francesco non è in gran forma: la digestione è lunga, “pesante” e dopo il pranzo o la cena si assopisce facilmente sul divano; sente la pancia “gonfia” e la cintura si è “allargata di 2 buchi”; lamenta bruciore di stomaco, talora come un fastidio, a volte come un vero e proprio dolore sopra l’ombelico, accompagnato da rigurgito acido, sintomi che peggiorano dopo i pasti e durante la notte, ma che in qualche modo si trascinano per tutto il giorno, quando anche un buon caffè non è più in grado di mettere le cose a posto come prima.
Convinto dai familiari, cui peraltro s’è opposto debolmente, si è deciso alla fine, a recarsi nello studio del proprio medico di famiglia, al quale ha descritto i suoi disturbi diligentemente, aggiungendo la comparsa, più recente, di occasionali episodi di disfagia per i liquidi e i solidi, ad andamento molto capriccioso, imprevedibile, nonché di tosse secca notturna, ormai persistente da mesi: “Il farmacista mi ha consigliato alcuni sciroppi, di quelli che vanno per la maggiore, ma non sono serviti a niente, non hanno cambiato proprio nulla, se non a buttare qualche euro di troppo…” commenta.
“Se è d’accordo ora la visito” gli dice il medico indicandogli il lettino.
“Certo, dottore, ecco, vede... è qui che mi dà fastidio” dice indicando con la mano.
All’esame obiettivo, il medico non rileva nulla di significativo a carico di cuore, torace, arti, mentre all’esame dell’addome si palpa una modesta epatomegalia, con margine inferiore epatico a circa 2 centimetri sotto l’arcata costale in inspirazione, con dolore alla palpazione superficiale e profonda in epigastrio e con la percezione di anse abnormemente distese un po’ su tutti i quadranti per meteorismo diffuso.
“Caro signor Francesco, alla visita, a parte un fegato un po’ ingrossato per cui le raccomando ancora di non bere, se non… l’acqua, non ci sono segni particolari. Certo, anche al mio controllo lamenta dolore quando premo qua sopra” dice indicando l’epigastrio. “Direi che le richiedo alcuni esami, visto che non ne facciamo da tempo, e poi anche con quelli tiriamo le fila per capire come possiamo aiutarla”.
È così che due settimane dopo Francesco è di nuovo dal medico con i risultati degli esami: “Eccoli qui, dottore”.
“Direi che è promosso, non c’è niente di… ‘fuori posto’” gli spiega il medico. L’emocromo, la funzione renale ed epatica, il quadro elettrolitico ed elettroforetico, gli indici di flogosi sono normali, la glicemia è ai valori alti della norma come il colesterolo e i trigliceridi.
“A questo punto abbiamo tutti gli elementi per dire che si tratta quasi sicuramente di un reflusso gastro-esofageo, una condizione molto comune, che può essere curata in maniera efficace con ottime prospettive. Vedrà che starà meglio”.
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