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Long COVID
Corso FAD ECM
278 voti / Leggi i commenti
Descrizione
Perché seguire questo corso ECM
Sono sempre più i pazienti che hanno avuto una COVID-19 e che a distanza di mesi dall'infezione acuta hanno ancora disturbi di vario tipo. Si parla di long COVID, le cui caratteristiche sono state definite negli ultimi tempi, consentendo una diagnosi secondo criteri codificati e una gestione sulla base dei sintomi riferiti.
Che cosa imparerai seguendo questo corso ECM
Al termine del corso si avrà un quadro esaustivo del paziente con COVID-19 per quanto riguarda sia il riconoscimento della condizione e la clinica, sia l'approccio diagnostico e terapeutico. Tutte le informazioni del corso sono evidence based e prediligono il taglio pratico a quello teorico.
A chi è dedicato questo corso ECM
Questo corso FAD ECM è dedicato a tutti i profili ECM, in particolar modo a coloro che si trovano direttamente a gestire i pazienti con long COVID: medici di medicina generale, medici specialisti, infermieri, ma anche fisioterapisti e tutti gli altri operatori sanitari.
Che cosa comprende questo corso ECM
Il corso FAD ECM comprende un dossier informativo che sintetizza le conoscenze sull'argomento offrendo un'ampia bibliografia per chi volesse approfondire il tema. Una volta letto il dossier, sono disponibili due casi clinici per cimentare l'applicazione delle conoscenze acquisite in una situazione della pratica quotidiana.
Al termine è presente un questionario ECM randomizzato (con soglia di superamento al 75% delle risposte corrette) oltre a un questionario di gradimento con possibilità anche di lasciare commenti in aperto sul corso FAD ECM.
Che cosa imparerai seguendo questo corso ECM
Al termine del corso si avrà un quadro esaustivo del paziente con COVID-19 per quanto riguarda sia il riconoscimento della condizione e la clinica, sia l'approccio diagnostico e terapeutico. Tutte le informazioni del corso sono evidence based e prediligono il taglio pratico a quello teorico.
A chi è dedicato questo corso ECM
Questo corso FAD ECM è dedicato a tutti i profili ECM, in particolar modo a coloro che si trovano direttamente a gestire i pazienti con long COVID: medici di medicina generale, medici specialisti, infermieri, ma anche fisioterapisti e tutti gli altri operatori sanitari.
Che cosa comprende questo corso ECM
Il corso FAD ECM comprende un dossier informativo che sintetizza le conoscenze sull'argomento offrendo un'ampia bibliografia per chi volesse approfondire il tema. Una volta letto il dossier, sono disponibili due casi clinici per cimentare l'applicazione delle conoscenze acquisite in una situazione della pratica quotidiana.
Al termine è presente un questionario ECM randomizzato (con soglia di superamento al 75% delle risposte corrette) oltre a un questionario di gradimento con possibilità anche di lasciare commenti in aperto sul corso FAD ECM.
Aperto a
medici chirurghi, infermieri, ostetriche/i, farmacisti, assistenti sanitari, biologi, chimici, dietisti, educatori professionali, fisici, fisioterapisti, igienisti dentali, infermieri pediatrici, logopedisti, odontoiatri, ortottisti/assistenti di oftalmologia, podologi, psicologi, tecnici audiometristi, tecnici audioprotesisti, tecnici della prevenzione nell'ambiente e nei luoghi di lavoro, tecnici della riabilitazione psichiatrica, tecnici di fisiopatologia cardiocircolatoria e perfusione cardiovascolare, tecnici di neurofisiopatologia, tecnici ortopedici, tecnici sanitari di radiologia medica, tecnici sanitari laboratorio biomedico, terapisti della neuro e psicomotricità dell'età evolutiva, terapisti occupazionali, veterinari
Crediti ECM
3.90
Scadenza
31-12-2022
Prezzo
30.00 €
Obiettivo nazionale
Area obiettivi: Area degli obiettivi formativi tecnico-professionali
Obiettivo formativo: Tematiche speciali del SSN e SSR ed a carattere urgente e/o straordinario individuate dalla Commissione Nazionale per la Formazione Continua e dalle regioni/province autonome per far fronte a specifiche emergenze sanitarie con acquisizione di nozioni tecnico-professionali
Responsabile scientifico
Fabrizio Pregliasco
programma
Long COVID
Cimentati con un caso del corso
Margherita è una pensionata sessantacinquenne, che vive sola con il marito Angelo ormai da molti anni. I figli, Vittorio e Matilde, lavorano entrambi fuori regione e tornano a casa solo sporadicamente. Anche a distanza la famiglia è unita ed è ormai consolidata l’abitudine delle videochiamate per sentirsi. Quindi Margherita, Angelo e i due giovani erano già ben attrezzati sul piano tecnologico per affrontare il lockdown, ma non sul piano emotivo.
La nuova situazione ha creato ansia e incertezza sia nella coppia “Siamo preoccupati più per voi ragazzi, che per noi. Mi raccomando, con tutti i contagi che ci sono lì. Che brutti momenti” sia nei figli “State attenti, non uscite. Fatevi portare la spesa a casa. Alla vostra età si rischia”.
Tutto sommato Margherita ha sempre goduto di buona salute. Non ha patologie croniche di rilievo a parte una lieve ipertensione, ben controllata dalla terapia.
E per fortuna lei e Angelo hanno superato apparentemente indenni la prima ondata. Hanno rivisto Vittorio e Matilde nella tarda primavera e si sono concessi una paio di settimane al mare in agosto. Nonostante la sensazione di una recuperata normalità e la speranza che il peggio sia passato, Margherita è turbata perché si sente sempre spossata, le attività della vita quotidiana le costano un’insolita fatica e, a volte, le sembra di essere anche un po’ confusa. Ha tentato di fare finta di niente, come fa sempre quando si sente poco bene, ma viste le insistenze di Angelo, a fine settembre settembre si è decisa a contattare il suo medico di famiglia.
“Non ho nessuna ragione per essere stanca: non ho mai poltrito come questo inverno e questa primavera e neanche in vacanza al mare mi sono ripresa. Dottore, che ne pensa? Sarà l’età o devo preoccuparmi?”
“Signora Margherita, lasci che le faccia qualche domanda prima di fare delle ipotesi. Da quanto tempo si sente così?”
“Mah, gliel’ho detto… Saranno... 4 mesi”.
“Ecco, secondo lei, è cambiato qualcosa negli ultimi 4 mesi?”
“Dottore, cosa vuole che sia cambiato? Faccio sempre le stesse cose, anzi faccio sempre di meno. A dirla tutta mi sento persino un po’ rincretinita! Con questo virus maledetto non usciamo quasi più di casa!”
“Lei mi ha detto che questa spossatezza è iniziata circa 4 mesi fa. Riesce a ricordare se in quel periodo è successo qualcosa di particolare dopo il quale ha iniziato a sentirsi così?”
“No, direi che non è cambiato niente”.
“In famiglia il virus non è mai circolato?”
“No, mia figlia e il suo compagno sono risultati positivi verso Pasqua, ma non ci siamo visti per settimane”.
“E lei è sempre stata bene?”
“Sì, non ho neppure avuto l’influenza quest’inverno. Per quanto, diversamente dal solito, non avessi fatto il vaccino antinfluenzale. A dir la verità ho fatto forse un’influenzina tardiva. C’è stato un momento, a maggio, quando è stato il compleanno di Matilde, siamo andati al ristorante. Lo ricordo bene perché non lo facevamo da mesi e proprio quella volta non avevo granché fame. Ho avuto qualche linea di febbre, ossa rotte, tosse”.
La nuova situazione ha creato ansia e incertezza sia nella coppia “Siamo preoccupati più per voi ragazzi, che per noi. Mi raccomando, con tutti i contagi che ci sono lì. Che brutti momenti” sia nei figli “State attenti, non uscite. Fatevi portare la spesa a casa. Alla vostra età si rischia”.
Tutto sommato Margherita ha sempre goduto di buona salute. Non ha patologie croniche di rilievo a parte una lieve ipertensione, ben controllata dalla terapia.
E per fortuna lei e Angelo hanno superato apparentemente indenni la prima ondata. Hanno rivisto Vittorio e Matilde nella tarda primavera e si sono concessi una paio di settimane al mare in agosto. Nonostante la sensazione di una recuperata normalità e la speranza che il peggio sia passato, Margherita è turbata perché si sente sempre spossata, le attività della vita quotidiana le costano un’insolita fatica e, a volte, le sembra di essere anche un po’ confusa. Ha tentato di fare finta di niente, come fa sempre quando si sente poco bene, ma viste le insistenze di Angelo, a fine settembre settembre si è decisa a contattare il suo medico di famiglia.
“Non ho nessuna ragione per essere stanca: non ho mai poltrito come questo inverno e questa primavera e neanche in vacanza al mare mi sono ripresa. Dottore, che ne pensa? Sarà l’età o devo preoccuparmi?”
“Signora Margherita, lasci che le faccia qualche domanda prima di fare delle ipotesi. Da quanto tempo si sente così?”
“Mah, gliel’ho detto… Saranno... 4 mesi”.
“Ecco, secondo lei, è cambiato qualcosa negli ultimi 4 mesi?”
“Dottore, cosa vuole che sia cambiato? Faccio sempre le stesse cose, anzi faccio sempre di meno. A dirla tutta mi sento persino un po’ rincretinita! Con questo virus maledetto non usciamo quasi più di casa!”
“Lei mi ha detto che questa spossatezza è iniziata circa 4 mesi fa. Riesce a ricordare se in quel periodo è successo qualcosa di particolare dopo il quale ha iniziato a sentirsi così?”
“No, direi che non è cambiato niente”.
“In famiglia il virus non è mai circolato?”
“No, mia figlia e il suo compagno sono risultati positivi verso Pasqua, ma non ci siamo visti per settimane”.
“E lei è sempre stata bene?”
“Sì, non ho neppure avuto l’influenza quest’inverno. Per quanto, diversamente dal solito, non avessi fatto il vaccino antinfluenzale. A dir la verità ho fatto forse un’influenzina tardiva. C’è stato un momento, a maggio, quando è stato il compleanno di Matilde, siamo andati al ristorante. Lo ricordo bene perché non lo facevamo da mesi e proprio quella volta non avevo granché fame. Ho avuto qualche linea di febbre, ossa rotte, tosse”.
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Dicono del corso 1/65 voti
ottimo
31-12-2022
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