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L'imposta sulle successioni e donazioni: disciplina generale e recenti riforme - corso 1
Corso FAD
Perché è importante seguire questo corso FAD sull'imposta delle successioni e donazioni?
Nell'ambito della riforma fiscale delegata al Governo con Legge 111/23 sono state apportate alcune modifiche al Testo unico del Decreto legislativo 139/24 che sono illustrate nel corso. E' utile cimentarsi con questo corso FAD per comprendere in modo chiaro e aggiornato la disciplina dell’imposta sulle successioni e donazioni e avere a disposizione una guida pratica e sintetica.
Che cosa imparerai con questo corso
Con questo corso avrai un quadro sulla disciplina comune dell'imposta sulle successioni e donazioni e sull'applicazione dell'imposta alle successioni e alle donazioni. Inoltre verrà fatto un cenno anche all'applicazione dell'imposta ai trust.
A chi è dedicato questo corso
Il corso si rivolge agli avvocati, è accreditato dal CNF ed eroga 1 credito formativo.
Che cosa comprende il corso
Il corso si basa su un dossier nel quale è sintetizzata la normativa e la giurisprudenza più recente e su un caso pratico con cui cimentarsi. Nel rispetto della norma di accreditamento le domande del caso sono intervallate da domande nozionistiche.
Cimentati con un caso del corso
Galeazzo, ricco capitano d’industria brianzolo oramai avanti con l’età, dopo un ricovero d’urgenza per un infarto fortunatamente risoltosi per il meglio, decide che è giunta l’ora di cominciare a pensare seriamente alla propria successione, stante la complessa composizione familiare e l’ingente patrimonio personale. A tal fine, decide di recarsi dal suo legale di fiducia per avere chiarimenti circa il trattamento fiscale della successione.
Si reca così dall’avvocato. Una volta entrato nella hall dello studio, il commendatore viene accompagnato da una graziosa segretaria lungo un corridoio le cui pareti, dipinte di un avvolgente rosso pompeiano, sono affastellate di riproduzioni di dipinti ottocenteschi e di busti di marmo di buona fattura. Giunti dinanzi alla stanza privata del titolare dello studio, la giovane batte tre volte sulla porta verniciata di bianco. Al di là della porta si distinguono dei tonfi sordi farsi sempre più vicino, accompagnati dallo scricchiolio delle assi di legno di cui è lastricato il pavimento in parquet.
La grande porta di legno laccato si schiude, rivelando dapprima un’ampia parete rivestita di carta da parati a strisce bianche e azzurre; quindi, un’ampia finestra oscurata da tende di seta crema; una grande libreria in cui sono raccolti ordinatamente numerosi volumi di diverso colore e, infine, la sagoma dell’avvocato stretta in un elegante abito blu scuro, spezzato dal candore della camicia inamidata su cui si staglia la cravatta rosa salmone. L’avvocato, un uomo di 60 anni dai capelli canuti ravviati all’indietro e due vivaci occhi neri, congeda la giovane assistente e accompagna l’ospite verso la grande scrivania di mogano che sorge al centro della stanza, facendogli cenno di sedersi sulla sedia imbottita posizionata di fronte.
Dopo essersi seduto, Galeazzo saluta cerimonioso: “Buongiorno avvocato, spero di trovarla in piena salute” e, senza dargli il tempo di rispondere, prosegue “purtroppo è arrivato anche per me il momento di affrontare il tema della mia successione”.
“Dottore, è sempre un piacere rivederla” risponde il professionista “ho saputo che ha avuto qualche problema di salute”.
“Vedo che le voci corrono…”
“L’ho saputo da mia moglie che ha incontrato la sua al circolo del bridge.
“È così e per quanto sia spiacevole parlare della propria morte, è dovere di ogni buon padre di famiglia assicurarsi che i propri beni vengano debitamente suddivisi tra i suoi eredi per il momento in cui non ci sarà più. Ho già abbozzato un’ipotesi di testamento, tuttavia, ciò che mi preme discutere con lei oggi è l’aspetto fiscale della successione. A tal proposito, ho una serie di domande da porle”.
“Sono tutt’orecchie” risponde zelante l’avvocato.
“Bene. Anzitutto, se ho ben compreso, in Italia è prevista un’imposta sulle successioni e sulle donazioni, che ha avuto peraltro una travagliata storia. Ho letto che è stata da ultimo oggetto di una recente, piccola riforma nell’ambito della delega al Governo per la riforma fiscale. In ogni caso, i miei amici al tennis club mi hanno detto di stare tranquillo perché l’imposta è piuttosto bassa”.
“Ha ragione, è proprio così” risponde l’avvocato “le aliquote dell’imposta, tendenzialmente basse se confrontate con quelle di altri paesi, si applicano in maniera progressiva in base al grado di parentela che lega il de cuius ai beneficiari. Inoltre, sulla base dello stesso legame, sono previste franchigie di diversa entità”.