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Violenza sugli operatori sanitari: i dati, la prevenzione, la gestione NON ECM
Corso FAD per operatori socio-assistenziali (OSA)
Descrizione
La violenza è un problema di salute pubblica che interessa molteplici ambiti lavorativi, ma tra gli operatori sanitari sta assumendo dimensioni allarmanti. Inoltre con la pandemia da SARS-CoV-2 questa situazione è peggiorata ulteriormente.
Questo corso FAD presenta i dati del problema, analizza le cause alla base di questi episodi di violenza e fornisce indicazioni su come prevenire e gestire un eventuale attacco violento anche sulla base della nuova normativa.
Aperto a
altri profili, amministrativi, caregiver (persone che assistono compresi familiari, badanti, volontari), operatori socio-assistenziali (OSA), operatori socio-sanitari, studenti di assistenza sanitaria, studenti di biologia, studenti di biotecnologie, studenti di CTF, studenti di dietistica, studenti di farmacia, studenti di infermieristica, studenti di infermieristica pediatrica, studenti di medicina, studenti di ostetricia
Scadenza
11-11-2025
Prezzo
10.00 €
Cimentati con un caso del corso
“Sì, Giulio, vengo volentieri a cena da te. Ti avviso però che è un periodaccio, spero tu abbia voglia di ascoltare le mie storie ” dice Anna, giovane infermiera a Giulio, caro amico di vecchia data. “Certo, potrai piangere sulla mia spalla, però mi raccomando non tardare. Ti aspetto alle 20, va bene?”.
“Benissimo e sarò puntuale”.
“Sì, come l’ultima volta, quando sei arrivata due ore dopo per un’emergenza in ospedale”.
“Questa volta sarà diverso, non lavoro domani. Sono in malattia…”.
“Malattia? Cosa ti è successo?”
“Nulla nulla… poi ti racconto. Non si tratta di COVID-19, ho solo un dito distrutto…”.
Alle 20 Anna si presenta dall’amico puntuale con il dito indice della mano sinistra fasciato.
“Caspita che puntualità questa sera, non avrai intenzione di stupirmi...” chiede ammiccante Giulio.
“Caro Giulio, ti stupirò con tutti i miei racconti, ma non con altro…”.
“Lo so, lo so, sei sempre innamorata di Allegra e ormai state insieme da tempo e io non posso evidentemente competere” ripete con voce cantilenante.
“Però sarai sempre il mio migliore amico”.
“Capirai che consolazione… Comunque stasera sei tutta mia e non ho intenzione di rovinarmi la serata pensando ad Allegra. Prendiamoci un aperitivo e inizia a raccontare, cosa ti è successo al dito?”
“Guarda sono ancora sotto shock è accaduto settimana scorsa, ero di turno in Pronto soccorso e sono stata aggredita da un paziente, un uomo di 55 anni” racconta Anna sorseggiando un bicchiere di prosecco.
“Come aggredita?!” ribatte subito Giulio. “Ma come stai? E’ assurdo che ci si debba preoccupare della propria incolumità invece che pensare alla salute dei pazienti!” sbotta l’amico che in quanto psicologo si sente molto vicino ad Anna.
“Benissimo e sarò puntuale”.
“Sì, come l’ultima volta, quando sei arrivata due ore dopo per un’emergenza in ospedale”.
“Questa volta sarà diverso, non lavoro domani. Sono in malattia…”.
“Malattia? Cosa ti è successo?”
“Nulla nulla… poi ti racconto. Non si tratta di COVID-19, ho solo un dito distrutto…”.
Alle 20 Anna si presenta dall’amico puntuale con il dito indice della mano sinistra fasciato.
“Caspita che puntualità questa sera, non avrai intenzione di stupirmi...” chiede ammiccante Giulio.
“Caro Giulio, ti stupirò con tutti i miei racconti, ma non con altro…”.
“Lo so, lo so, sei sempre innamorata di Allegra e ormai state insieme da tempo e io non posso evidentemente competere” ripete con voce cantilenante.
“Però sarai sempre il mio migliore amico”.
“Capirai che consolazione… Comunque stasera sei tutta mia e non ho intenzione di rovinarmi la serata pensando ad Allegra. Prendiamoci un aperitivo e inizia a raccontare, cosa ti è successo al dito?”
“Guarda sono ancora sotto shock è accaduto settimana scorsa, ero di turno in Pronto soccorso e sono stata aggredita da un paziente, un uomo di 55 anni” racconta Anna sorseggiando un bicchiere di prosecco.
“Come aggredita?!” ribatte subito Giulio. “Ma come stai? E’ assurdo che ci si debba preoccupare della propria incolumità invece che pensare alla salute dei pazienti!” sbotta l’amico che in quanto psicologo si sente molto vicino ad Anna.
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