L'assistenza al paziente anziano in terapia intensiva

Patrizia, 80 anni, è ricoverata in terapia intensiva per un’insufficienza respiratoria dovuta a una polmonite. È in ventilazione meccanica invasiva, sedata e in terapia antibiotica. L’infezione respiratoria ha causato uno shock settico che ha richiesto la somministrazione di farmaci vasoattivi, da poco sospesi per il miglioramento della stabilità emodinamica.
Giovanna è una studentessa di infermieristica al terzo anno. È arrivata da poco in terapia intensiva per svolgere il tirocinio. È affiancata da Lisa, infermiera esperta che le fa da tutor clinico. Prima di avvicinarsi alla signora Patrizia per svolgere le pratiche di igiene personale, Lisa mostra a Giovanna una procedura condivisa da tutta l’équipe contenente una sequenza di azioni da mettere in atto: “Vedi? Ogni otto ore è prevista l’igiene del cavo orale con clorexidina dopo un’attenta ispezione per verificare se ci siano nuovi depositi sui denti e lesioni sulle mucose” spiega Lisa a Giovanna. “La postura deve essere mantenuta semiseduta con il capo a 30 gradi, compatibilmente con le condizioni cliniche del paziente”.
“Perché sono necessari questi interventi?” chiede ingenuamente Giovanna. “In fondo i pazienti sono nutriti col sondino. A cosa serve lavare loro la bocca e i denti se non mangiano?”