Il paziente con lombosciatalgia

È un caldo pomeriggio di primavera quando Mario raggiunge sul campo da tennis il suo caro amico di infanzia Andrea. La racchetta, si può dire, li ha fatti incontrare da bambini e da allora sono sempre stati inseparabili. Certo, ora bambini non lo sono più, ma nonostante i cinquant’anni superati da entrambi non perdono occasione per sfidarsi a suono di diritti e di rovesci ogni volta che possono.

Come tutti i giovedì, dopo essersi salutati con una calorosa pacca sulla spalla, non perdono tempo e prendono posizione ai bordi del campo. Nonostante qualche chilo in più, hanno saputo mantenere intatta la loro passione e vederli giocare è sempre uno spettacolo. Il primo set viene portato a casa da Andrea, il secondo da Mario, con un testa a testa che tiene fino all’ultimo con il fiato sospeso.

Ma proprio quando Andrea sta per portare a casa la vittoria, un urlo improvviso di Mario lo fa sobbalzare. Il suo amico è caduto a terra e si tocca la schiena senza smettere di lamentarsi. “Ahhhh… la schiena! Che male, che male… Aiuto! La mia povera schiena… Ti prego Andrea chiama aiuto!” urla Mario che suda copiosamente e non riesce a muoversi.

Andrea si avvicina a Mario, il quale non resiste dal dolore, per cui Andrea si convince a chiamare il 112: “Pronto? Credo che il mio amico si sia rotto la schiena!” dice balbettando. L’operatore raccoglie con difficoltà le generalità e provvede a inviare un’ambulanza sul posto.