L'ABC dell'ipertensione arteriosa

“Buongiorno, dottore. Vorrei misurare la pressione, può aiutarmi?” chiede Sonia rivolgendosi al farmacista.
“Certo, la macchina per la pressione è dietro quella colonna, si accomodi pure vengo subito da lei”.
Il farmacista si avvicina alla donna per spiegarle come funziona la macchina cercando anche di stabilire un dialogo e capire il suo problema: “Vuole controllare la pressione perché è ipertesa e prende i farmaci per abbassarla?”
“No, è un mio scrupolo, voglio controllarla perché ultimamente sono più stanca del solito e ho spesso mal di testa. Attribuisco sempre tutto allo stress… sa, tra lavoro e marito… ma parlando con alcune amiche mi è venuto il dubbio di avere qualche problema di pressione. Ho appena compiuto 45 anni e secondo le mie amiche è questa l’età in cui si alza la pressione specie in chi come me ha padre e madre entrambi ipertesi. Nessuna delle mie amiche è medico e secondo me dicono tante cavolate, ma comunque mi hanno messo la pulce nell’orecchio e ora sono qui a misurare questa benedetta pressione! Possiamo procedere?” risponde frettolosa la donna.
“Signora, la farei attendere ancora qualche minuto, mi sembra che abbia il fiato un po’ corto...”.
“Ma no, non è niente, sono solo venuta a passo svelto e poi tra poco devo correre a recuperare i figli. Non ho molto tempo…” risponde Sonia pentendosi di essere entrata in farmacia.
“Mi dia retta aspettiamo ancora qualche minuto, stia seduta. Se ha bisogno del bagno me lo dica, io vado un attimo dalla collega perché abbiamo avuto un problema in cassa e poi torno e le misuro la pressione quando è più tranquilla”.
Sonia, spazientita, rimane ad aspettare.