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L'audiometria in medicina del lavoro
Corso FAD ECM per terapisti occupazionali
Perché seguire questo corso FAD ECM sull'audiometria
Tra i tanti esami a disposizione del medico del lavoro l'audiometria è uno dei più frequentemente usati. La valutazione del danno all'udito legato al lavoro è fondamentale e comporta un'adeguata conoscenza della tecnica dell'esame e della sua interpretazione per gestire il lavoratore con deficit uditivo e porre in atto le misuere preventive generali. Questo corso fornisce gli elementi per l'applicazione pratica.
Che cosa imparerai seguendo questo corso FAD ECM
Al termine del corso saranno acquisite le conoscenze sull'esame audiometrico, sulla sua esecuzione e sulla sua lettura, con indicazione delle decisioni terapeutiche ove necessarie.
A chi è dedicato questo corso FAD ECM
Questo corso FAD ECM è dedicato in particolare al medico competente e ai tecnici della prevenzione nell'ambiente e nei luoghi di lavoro.
Che cosa comprende il corso FAD ECM
Il corso FAD ECM comprende un agile dossier composto da una scheda tecnica sull'audiometria e da tre casi di pratica quotidiana relativi a lavoratori con alterazioni all'esame audiometrico, con l'interpretazione dei risultati e le decisioni da prendere nella gestione.
All'interno di ogni caso vengono offerti approfondimenti che sintetizzano quanto noto in letteratura scientifica sull'argomento.
Oltre al dossier è presente un questionario ECM randomizzato (con soglia di superamento al 75% delle risposte corrette) e un questionario di gradimento con possibilità anche di lasciare commenti in aperto sul corso FAD ECM.
Cimentati con un caso del corso
“Buongiorno signor Amilcare, come mai già qui? La chiave fa i capricci un’altra volta?”
“No, quella è a posto” risponde il giovane “in compenso non funziona bene l’allarme della cintura di sicurezza”.
Il meccanico sale in macchina e dopo pochi istanti lo guarda perplesso: “Beh, perché mi guarda così? Cosa c’è?” domanda, un poco irritato, Amilcare.
“No, niente di particolare” risponde imbarazzato l’uomo “ma, non lo senti proprio l’allarme, o ti sembra un po’ basso il volume?”
Amilcare non capisce: “Non lo sento, se no non perdevo tempo a portarti l’auto oggi!”
Il meccanico, vedendo l’imbarazzo dell’uomo, intuisce che probabilmente il problema è un altro, e prontamente risponde, cercando di minimizzare. Amilcare aggiunge: “Cioè, qui che è tranquillo lo sento; ma l’altro giorno, mentre stavo guidando in galleria, mio figlio, seduto sul sedile posteriore, si è slacciato la cintura e per fortuna che l’ho visto nello specchietto e gliel’ho fatta rimettere, direi che sarebbe meglio controllare, non ti pare?”
Dopo un veloce controllo e la conferma che tutto funziona a dovere Amilcare riparte, deciso a recarsi al più presto dal medico del lavoro della sua azienda per un controllo dell’udito. È piuttosto preoccupato: nell’ultimo anno, data la riorganizzazione post COVID, ha lavorato da casa e a dire il vero non si è trovato molto bene, a parte la comodità di evitare gli spostamenti.
“Ehilà Amilcare, come mai questa visita?” lo saluta il medico competente. “Non è molto che ci siamo visti, alla tua età non hai bisogno di visite così frequenti!” scherza bonariamente il medico “Di’ la verità che sei stanco di stare a casa e hai nostalgia dei tuoi colleghi, e anche del sottoscritto!”.
“Beh, a parte che il prossimo compleanno ne compio 39, ma a dire il vero sono un po’ preoccupato, l’altro giorno, mentre ero alla guida in una galleria, non ho sentito l’allarme della cintura slacciata che mio figlio aveva attivato, forse è solo un tappo di cerume, mi potrebbe dare un’occhiata?”
“Ma certo” risponde il medico “vedrai, sarà senz’altro così, l’audiogramma che era stato fatto al momento della tua assunzione era perfetto” dice guardando la cartella clinica del dipendente.
Il medico esamina con l’otoscopio entrambe le orecchie, ma è tutto nella norma. “Mmh” rimugina il medico “dunque non ha sentito l’allarme, ma che mi dici degli altri rumori?”
“Mah” risponde Amilcare “da qualche tempo ho ogni tanto dei ronzii alle orecchie, penso dipenda dal fatto che mi sono iscritto a un corso di nuoto per fare almeno un po’ di movimento, dato che lavorando me ne sto seduto otto ore al giorno per sei giorni alla settimana, a rispondere al telefono... E infatti, specie i giorni in cui vado in piscina, va sempre a finire che litighiamo con mia moglie per la regolazione del volume della televisione. Però c’è anche da dire che a casa come equipaggiamento ho solo monitor e cuffia, niente amplificatore, e quindi devo regolare il livello del suono in cuffia manualmente. Beh, non è poi così scomodo tutto sommato, una volta che ti abitui, meno male che riesco a regolarlo, sarebbe un guaio altrimenti, visto che ricevo una chiamata ogni tre minuti... che poi, a volte, dato che come sa rispondiamo soprattutto a clienti nel settore della manutenzione e riparazioni meccaniche, i rumori sono così fastidiosi e acuti che quasi mi fanno male le orecchie”.
“Certo che la regolazione manuale sarà un po’ più lenta” osserva il medico. “Quanto ci vuole dalla percezione del suono alla regolazione?”
“Dipende” risponde Amilcare “comunque da 3 a 5 secondi circa”.
“Immaginavo...” commenta perplesso il medico. “Caro signor Amilcare, l’esame obiettivo è normale, ma per sicurezza è meglio che facciamo un audiogramma di controllo”.
“Va bene, dottore, così sto più tranquillo”.
Il test audiometrico in effetti documenta una perdita uditiva bilaterale alle alte frequenze.